Etichettatura prodotti e sostanze per uso enologico contrassegnati da asterisco di cui all’allegato VIII bis Reg. (CE) n. 889/08

Etichettatura prodotti e sostanze per uso enologico contrassegnati da asterisco di cui all’allegato VIII bis Reg. (CE) n. 889/08

Dicembre 2017

DG PQAI - PQAI 01 - Prot. Uscita N.0074998 del 16/10/2017

Si fa riferimento alla nota n. 119171/2 dell’11 settembre 2017 con la quale l’Unione Italiana Vini ha chiesto al MiPAAF - PQAI di riesaminare la nota MIPAAF n. 29104 del 23 luglio 2013 al fine di armonizzare l’etichettatura dei prodotti di cui in oggetto.

A tal proposito si precisa che con la suddetta nota del 23 luglio, PQAI ha inteso individuare un iter procedurale che consentisse agli organismi di controllo di certificare i prodotti in oggetto come: “ottenuti da materie prime biologiche”, in attuazione dell’art. 29 quater, par. 3 del reg. (CE) n. 889/08.

Ferme restando le disposizioni della richiamata nota del 23 luglio 2013, nulla osta che i prodotti dell’allegato VIII bis del reg. (CE) n. 889/08 contrassegnati da asterisco siano certificati ed etichettati come “biologici” se conformi alla legislazione dell’Unione Europea e nazionale vigente per i prodotti trasformati biologici.

Nelle pratiche enologiche gli operatori, in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 29 quater, par. 3 del reg. (CE) n. 889/08, dovranno preferire, se disponibili sul mercato, i suddetti prodotti certificati come: “ottenuti da materie prime biologiche” o “biologici”.

Nel caso dei prodotti certificati come “biologici” l’etichettatura dovrà essere conforme a quanto previsto dagli articoli 23, 24 e 25 del Regolamento (CE) n. 834/07, nonché dalla normativa nazionale specifica per l’etichettatura dei prodotti biologici.

Al fine di verificare la disponibilità dei suddetti prodotti, gli operatori si attengono alla procedura descritta nell’allegato al DM vino biologico n. 15992 del 12 luglio 2012.

L’Ufficio PQAI si farà carico di segnalare le eventuali irregolarità alla Commissione UE e agli altri Stati Membri, sia attraverso il sistema OFIS (Organic Farming Information System), sia presentando i casi segnalati al COP (Committee on Organic Production).

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